È difficile definire il dolore. Tutti lo conosciamo attraverso le nostre esperienze di vita, ma ognuno lo chiama con nomi e colori soggettivi. Il dolore sfinisce. Quando è piccolo, ne parliamo con tutti, lo condividiamo in cerca di conforto e alleggerimento. Quando è grande, ci ritiriamo e lo viviamo nel silenzio… eppure riporta l’attenzione su di noi e diventa la possibilità della terapia. impariamo a prendercene cura
Tag: vulnerabilità
22 e 23 settembre 2018 dalle ore 10:00 alle ore 18:00 Torna l’appuntamento sulla gestione delle vulnerabilità rispetto malattia e morte condotto da Zuleika Fusco. È un seminario avanzato, di natura esperienziale, aperto solo a coloro che già da tempo fanno un percorso su di[…]
Intimità è sinonimo di complicità in clima di accettazione e tutela. Diventa lo spazio di libertà in cui, qualsiasi cosa avvenga, deve essere una scelta condivisa e deve rispettare le regole della protezione e dell’accudimento, come merita ogni zona segreta che richiede tutta la nostra attenzione perché si preservi
Curare la propria autonomia, rendersi persone libere nel movimento come nel vivere. Pensare che il tango funziona se l’applicazione del principio di libertà riguarda prima di tutto la nostra capacità di gestirci e di darci delle regole. Il tango non può essere solo sentimento. Richiede concentrazione, PRESENZA e volontà di crescere…
Amare ci rende liberi o schiavi a seconda della nostra capacità di saper gestire i sentimenti e l’equilibrio nelle relazioni non è innato. Amarsi diventa bello e buono, perché ci mette in difficoltà. Ci fa misurare con l’altro, schermo su cui proiettiamo il nostro sentire e le nostre vulnerabilità, e non è questione facile… Se amiamo davvero lasciamo la persona amata respirare a pieni polmoni, cercare la sua direzione, sbagliare facendo esperienza, la invitiamo a camminare nel mondo per realizzarsi e ci rendiamo disponibili a condividere
Quando siamo molto coinvolti, corriamo il rischio di perdere il confine tra individuo e coppia. Tendiamo a creare un gioco di simbiosi, dimenticando che la relazione è una terza entità rispetto agli individui che la animano e che per farla funzionare dobbiamo crescere prima di tutto come persone. Riusciamo infatti a trovare un equilibrio e a mediare con l’altro quando riconosciamo prima i nostri bisogni, per accudirli…
Per spostare l’attenzione dalla morte, lasciamo che un carattere mortifero colori tutto ciò che ci circonda. Non c’è niente di più triste e privo di vita, infatti, della nostra mania di collezionare oggetti, di tenerli per noi, o di vivere un rapporto basato sul possesso. Allora, cerchiamo di amare ciò che abbiamo, di coglierne tutta la risorsa, perché il senso della relazione con la vita non è la sua immutabilità, ma la possibilità di ricavare il bene da ogni esperienza.
Quante volte ci interroghiamo sulla nostra vera natura, chiedendoci se siamo sinceri o se mentiamo? Quanto costa vivere nell’auto-inganno? L’autenticità potrebbe essere una chiave… la possibilità di non essere sinceri a tutti i costi, ma di affrontare l’altro e la quotidianità con la trasparenza delle emozioni piuttosto che con la presunzione di una verità assoluta sulle labbra…
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