Quando amiamo difatti la poesia sgorga dal cuore, ci scopriamo romantici e sognatori, delicati e passionali nello stesso tempo, ma il senso di precarietà che avvertiamo aumenta, direttamente proporzionale alla paura di perdere la persona amata, di essere abbandonati… L’insicurezza ci fa smarrire la lucidità, offusca la limpidezza del nostro sentire e l’autostima scende, amplificando quel senso di inadeguatezza che tutti sperimentiamo…
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Se nutrirsi è sinonimo di vivere come di relazione, sarà necessario imparare ad avere una relazione equilibrata prima di tutto col cibo. Pertanto imparare a prendersi cura di sé attraverso il nutrimento diventa un percorso di autonomia affettiva
Intimità è sinonimo di complicità in clima di accettazione e tutela. Diventa lo spazio di libertà in cui, qualsiasi cosa avvenga, deve essere una scelta condivisa e deve rispettare le regole della protezione e dell’accudimento, come merita ogni zona segreta che richiede tutta la nostra attenzione perché si preservi
Avere il coraggio di spostare il baricentro, mettendosi in gioco profondamente e sentendo che stare fuori asse è un modo per costruire crescendo… L’amore fa perdere l’equilibrio, perché, rendendoci nudi con autenticità, ci spaventa, eppure ci fa evolvere
la crisi della coppia. un’opportunità impareggiabile di darsi uno stop e capire in quale direzione proseguire la propria vita di relazione
Nel tango, come nella vita, il nostro specchio è l’altro, il partner di ballo, con cui condividiamo uno spazio talmente intimo da costringerci a guardare a noi stessi autenticamente. Nel tango ci riveliamo dunque. Diamo spazio non solo alle nostre emozioni, ma al conflitto profondo tra come ci percepiamo e come siamo realmente. A questo si aggiunge il fattore discriminante di come ci percepisce chi balla con noi. In altre parole, attraverso il tango possiamo costruire un’immagine veritiera di noi stessi, del nostro copro, dello spazio e del tempo proprio grazie alla relazione obbligata con l’altro
La percezione di solitudine è frequentemente un inganno dell’ego, che nasconde al mondo una reale ferita, amici mei! È una forma di chiusura un po’ snob, che altera il gioco delle parti. Ci teniamo isolati e pensiamo di non essere compresi, attribuendo al prossimo una grandissima responsabilità, ma il senso di vivere è l’apertura all’altro per confrontarsi e crescere
ESSERE DONNA, ESSERE UOMO OGGI. Il primo compito che ognuno di noi, ma soprattutto, l’uomo di oggi può assegnarsi è il cominciare a leggere nella crisi dei ruoli un’opportunità di crescita e di trasformazione, un’occasione da non perdere per trovare un nuovo baricentro e una condizione di benessere. Invece di attendere che la vita ci ponga alle strette, possiamo scegliere di intraprendere volontariamente un percorso di auto-conoscenza
Non esiste di fatto la sicurezza di evitare l’abbandono da parte dell’altro, ma esiste la possibilità di vivere i sentimenti in maniera gratificante e nutriente, naturale e autentica, permettendo ai rapporti di progredire, dandoci fiducia e soddisfazione. Evitare il dolore implica non consentirsi mai di elaborarlo e quindi trasformarlo. Nulla permane eternamente in uno stato. Così le relazioni. Occorre saperne assecondare l’evoluzione, favorendo la crescita o comprendendone il cambiamento
Nell’ambito del rapporto uomo-donna, quando le distinzioni tra maschile e femminile non sono più discriminazione ma rispetto della diversità, l’uomo diventa il paladino dei valori del femminile. Li esalta e li protegge. Nel tango il gioco delle parti è molto forte e i ruoli si connotano con evidenza. L’uomo ha il compito di guidare, avendo quindi attenzione per la sua dama e contemporaneamente per tutto ciò che ha attorno (lo spazio e le eventuali altre coppie). La donna è centrata sul sentire il cavaliere e gli input che da lui giungono per muoversi all’unisono, per restituirgli energia e presenza…
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