Raccontare in fotografia la vita americana, o quella delle persone in qualsiasi parte del mondo. La natura, lo sviluppo sostenibile o presentare uno scatto ritoccato o fatto con lo smartphone. Dal 2003 lo Smithsonian, istituto americano di ricerca e istruzione, organizza un contest al quale tutti possono partecipare (basta avere 18 anni o più)
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Si intitola “I 10 migliori Parchi nazionali in Europa… dei quali probabilmente non hai mai sentito parlare”. E’ un servizio uscito sull’inglese The Guardian alla fine dello scorso marzo, esaltando gli straordinari paesaggi e l’atmosfera selvaggia di posti poco conosciuti e frequentati rispetto ad altre mete turistiche. Facciamo un giro, dal Parco Nazionale del Gran Paradiso in Valle d’Aosta alla Spagna.
Un anno intero di attività ed appuntamenti, in tutto il mondo, per celebrare la luce. Nel nome della scienza e della tecnologia, soprattutto, senza dimenticare arte e natura. Fra un’alba e il tramonto, passando per l’arcobaleno e le fibre ottiche fino al telefono satellitare e alle tecnologie wireless, per evidenziare, grazie all’Unesco, l’importanza della luce nella vita di ogni giorno.
Quindici giorni in mountain-bike attraversando “l’Italia più introversa” lungo l’Appennino, per un percorso che è “una linea capricciosa che avanza nell’entroterra, insiste verso sud e solo alla fine tende all’Adriatico”. Toccando i paesi abbandonati d’Abruzzo, scoprendo uomini e storie. Sotto lo sguardo maestoso della natura. E’ la nuova avventura di Ezio Colanzi, in un’estate accennata, fatta di sole e fulmini.
La volta scorsa abbiamo fatto un piccolo giro d’Italia alla scoperta dei luoghi abbandonati più belli della Penisola. Ora allarghiamo lo sguardo e – sempre seguendo la lista stilata dal portale americano BuzzFeed – ci dedichiamo al giro del mondo alla scoperta dei luoghi più belli (o interessanti) dove la natura ha riconquistato ciò che l’uomo ha costruito e poi abbandonato.
E’ una questione di accenti. Saranno pure luoghi abbandonati ma suggeriscono “abbandònati”: al posto, alla storia, a quello che evocano. Prendendo spunto da una notizia che gira in rete, giochino del “ce l’ho mi manca” dei luoghi abbandonati più belli d’Italia.
Una sana dose di ironia e voglia di conoscere il mondo. Unite a inventiva e progettualità. Dai viaggi da piccolo con i genitori a un Torino-Sahara (e non solo) in bicicletta. Chiacchierata con Gabriele Saluci, all’insegna del “Viaggiare non è facile ma stare a casa è più difficile”.
Dopo essere andati alla scoperta degli alberi più antichi e belli d’Italia, questa volta facciamo il giro del mondo fra radici millenarie, foreste con pini “Matusalemme” con 100 anni di vita già al tempo delle prime piramidi, cipressi vecchi di 4000 anni, fichi e baobab sacri.
Ogni albero è sacro. Da quello che accompagna le giornate, incorniciato nelle finestre, a quello definito monumentale e protetto dalla legge. Ora che in autunno la natura regala colori e profumi stupendi è occasione per fare un giro e ammirarli dal vivo.
Se la felicità è il riscoprire quanto siamo divini, la serenità è frutto del nostro lavoro interiore e ci ricorda che possiamo essere saggi, in equilibrio tra le emozioni e la lucidità, bagnandoci nella vita con caldo tepore, ma senza temere di cadere né nell’abisso né nella noia. La serenità è la porta aperta all’esperienza ma anche all’osservazione intrapsichica. È il corrimano che non ci rende banderuole al vento, semmai ci orienta anche quando viviamo condizioni difficili.
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