Cari amici, voglia di gioco nell’aria! Spesso pensiamo che il lavoro interiore si faccia solo nella sofferenza. invece si può avere qualche input sulla propria condizione e fissare obiettivi di buon lavoro anche con leggerezza. Che ne dite? Proviamo insieme?
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L’estate è un momento fondamentale nel percorso di vita, perché espone al mondo il frutto del nostro lavoro interiore. Ha la funzione di farci vivere all’esterno, di intessere relazioni, di far evaporare l’acqua incamerata nell’altra stagione, spostando il baricentro dell’attenzione sull’evidenza. esiste un rovescio della medaglia, perché stare all’esterno non è poi così semplice, soprattutto quando i ritmi aumentano e l’ansia comincia a salire.Perché la nostra estate possa davvero essere piacevole, proviamo a sintonizzarci in maniera serena con le risorse che porta e integriamole nel nostro quotidiano con pacatezza. Parole chiave? GRADUALITA’ e QUALITA’.
Per accedere alla tua felicità, ricorda che la felicità è un diritto-dovere. Implica infatti che tu ti impegni a star bene e questo passaggio non è così scontato. Prova, a partire da adesso, a scorgere che ogni condizione, anche quando difficile, cela per te un dono, comprendendo che la realtà è quella che tieni negli occhi, che cambiando la tua visione della realtà, la realtà cambia
Se la felicità è il riscoprire quanto siamo divini, la serenità è frutto del nostro lavoro interiore e ci ricorda che possiamo essere saggi, in equilibrio tra le emozioni e la lucidità, bagnandoci nella vita con caldo tepore, ma senza temere di cadere né nell’abisso né nella noia. La serenità è la porta aperta all’esperienza ma anche all’osservazione intrapsichica. È il corrimano che non ci rende banderuole al vento, semmai ci orienta anche quando viviamo condizioni difficili.
Non esiste di fatto la sicurezza di evitare l’abbandono da parte dell’altro, ma esiste la possibilità di vivere i sentimenti in maniera gratificante e nutriente, naturale e autentica, permettendo ai rapporti di progredire, dandoci fiducia e soddisfazione. Evitare il dolore implica non consentirsi mai di elaborarlo e quindi trasformarlo. Nulla permane eternamente in uno stato. Così le relazioni. Occorre saperne assecondare l’evoluzione, favorendo la crescita o comprendendone il cambiamento
Ci proteggiamo quando ci garantiamo almeno il necessario alla sussistenza da un punto di vista materiale e anche affettivo-relazionale. Il bambino che è in noi sente uguale bisogno di cibo e amore. La vita non è di fatto possibile, se manca totalmente una di queste due componenti sostanziali…
In realtà cominciamo istintivamente a proteggerci dal momento in cui perdiamo l’innocenza e iniziamo a vivere nel mondo, allargando la nostra esperienza dalla dimensione dell’io alla sfera degli altri. Le strategie che creiamo inconsapevolmente sono infatti un meccanismo di sopravvivenza e di preservazione. In quel momento avviene un passaggio fondamentale. Il bambino interiore fa un passo indietro, lasciando emergere il genitore che piano piano si sta formando in noi.
Le fasi lunari sono la metafora di quattro energie diverse che conosciamo durante il mese. Ogni fase ha quindi una qualità propria che è significativo individuare per poter recuperare la pienezza e la salubrità dei nostri tempi e per esprimere al meglio le nostre potenzialità. È proprio vero che c’è un momento giusto per tutto. L’essenziale è saperlo focalizzare e sceglierlo. Il ciclo diventa così un percorso iniziatico che ci porta a sentire e a esperire con consapevolezza le nostre risorse. Da un punto di vista pratico, di lavoro concreto su noi stesse, non è indispensabile essere allineate alle fasi lunari. Verrà da sé, riportando l’attenzione sui cicli naturali. L’aspetto fondamentale è invece quello di identificare le quattro fasi in relazione al nostro mestruo, sapendo appunto che intenderemo come Luna Nera i giorni del sanguinamento e il resto a seguire.
La vita non va abusata, né classificata per ordine di importanza. Non esistono creature superiori e inferiori, né esseri umani e animali. Esiste la vita, che si manifesta in una moltitudine di forme complesse, relative al medesimo, originario pensiero. Tutto è Anima, quindi tutto ciò che si muove e respira è anima-le.
Non cercare la quantità delle notizie, ma la qualità. Non lasciarti nutrire di merda, ma scegli cosa ti fa bene per vivere bene ed essere bene. Fa’ crescere in te la voglia di sottolineare le risorse e di portare un sano messaggio semplicemente vivendo col cuore, rispettando la tua etica e amando con totalità. Ricorda che ciò che è dentro di te è l’universo e che, andando dentro di te, trovi il sano contatto con gli altri.
Nell’ambito del rapporto uomo-donna, quando le distinzioni tra maschile e femminile non sono più discriminazione ma rispetto della diversità, l’uomo diventa il paladino dei valori del femminile. Li esalta e li protegge. Nel tango il gioco delle parti è molto forte e i ruoli si connotano con evidenza. L’uomo ha il compito di guidare, avendo quindi attenzione per la sua dama e contemporaneamente per tutto ciò che ha attorno (lo spazio e le eventuali altre coppie). La donna è centrata sul sentire il cavaliere e gli input che da lui giungono per muoversi all’unisono, per restituirgli energia e presenza…
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