C’è sempre una rete di corrispondenze. chi si sacrifica ribilancia il senso di chi ha prodotto uno strappo. e tutto è un equilibrio tra ciò che accade come esperienza della vita per crescere e ciò che sana o risana. La morte avviene come passaggio. È solo una parte del ciclo. Ma la morte dell’individuo è anche il fatto che produce una svolta per la comunità che gli è attorno. Il sacrifico è salvifico per sciogliere nodi e creare nuove corrispondenze. Per questo bisogna benedire, perché a seguito la vita cambia e si avverano svolte, che siano interiori o pratiche. Benedetta l’anima che lascia spazio facendo posto al nuovo. Dopo una morte necessariamente c’è una nascita, così come sappiamo che notte e giorno si avvicendano. Ma intanto un nodo è sciolto e comincia la fase di liberazione e ricostruzione
Zuleika Fusco
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