Madre Terra chiama, l’UNESCO risponde

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Agricoltura, rispetto del territorio, salute, gestione delle risorse ambientali. E ancora, biodiversità, riduzione degli sprechi, diminuzione della nostra impronta ecologica sul pianeta, fino a modelli equi e sostenibili di produzione e consumo, l’ormai celebre chilometro zero, nonché riduzione degli imballaggi, tradizioni e saperi delle popolazioni, distribuzione globale delle materie prime e degli alimenti.

Sono alcuni dei temi al centro di “Madre Terra: alimentazione, agricoltura ed ecosistema” titolo della Settimana UNESCO di educazione allo sviluppo sostenibile, iniziata il 19 e in corso fino al 25 novembre prossimo con oltre settecento iniziative in tutta Italia. Sono coinvolte istituzioni, scuole, associazioni, imprese, fondazioni, università, per convegni, laboratori, escursioni, mostre, giochi, spettacoli, dimostrazioni pratiche. Il tutto sotto l’egida e il coordinamento della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO.

“Quale contributo può provenire dalle politiche pubbliche, dal nostro impegno quotidiano come cittadini, dalle nostre forme di consumo, dalla ricerca e dall’innovazione nel settore agroalimentare? – si legge nella nota di presentazione della Settimana -. Come possiamo immaginare insieme nuovi modelli di sviluppo che tengano presente le esigenze di sostenibilità del nostro territorio?”.

La Settimana di educazione allo sviluppo sostenibile, negli anni passati, è stata dedicata a energia (2006), cambiamenti climatici (2007), riduzione e riciclaggio dei rifiuti (2008), città e cittadinanza (2009), mobilità sostenibile (2010) e acqua (2011).

La Settimana si inquadra nel “DESS – Decennio dell’educazione allo sviluppo sostenibile 2005 – 2014”, campagna mondiale proclamata dall’ONU e coordinata dall’UNESCO, allo scopo di diffondere valori, conoscenze e stili di vita orientati al rispetto del bene comune e delle risorse del pianeta.

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