La via del cuore. Una frase che ormai ci è abituale alle orecchie, ma di cosa si sta parlando? Della capacità di mantenere fede e fiducia nella vita anche quando tante ferite hanno segnato il nostro percorso. Paura e diffidenza sono normali strategie di difesa e svolgono, come tutto in noi, una funzione importante. Il disagio subentra quando il loro volume si alza e cominciano ad alterare la nostra visione del mondo, delle relazioni, del prossimo. Diventano allora un filtro, un vetro pesante che ci separa dall’altro o che crea una distanza mai colmabile al di là dell’apparente vicinanza. La sensazione di guardare ma non toccare… Spesso si soffre da ambo le parti. Chi si apre e trova chiusura si confronta col senso di rifiuto o di abbandono. Paradossalmente anche chi si chiude, poiché nella mancata risposta dell’altro, sentirà l’ennesima delusione, l’ennesima triste occasione di confermare le proprie pessimistiche aspettative.
Può essere questa la vita? Un meccanismo di reazione ai dolori sofferti? Sembrerebbe una condanna alla trincea, a quel passare anni in assetto di guerra per poi scoprire che la guerra era finita da tanto, ma non siamo stati capaci di deporre le armi e di riadattarci ad una quotidianità fatta di prospettive differenti e di opportunità.
La vita non è una prova, non ha la funzione di vedere quanto siamo bravi. È la nostra possibilità di costruire gioia e di realizzarci. È l’insieme dei passi attraverso cui compiere un cammino che, comunque vada, ci offre sempre l’occasione di scegliere, di gratificarci, di cercare qualità. Viviamo per ritrovare la libertà di quando eravamo davvero piccoli, per ritornare al punto di partenza dopo aver fatto l’esperienza sufficiente a capire che avevamo tutto ed eravamo tutto. Un po’ come racconta P. Coelho nella sua favola L’Alchimista:
“Tutti, all’inizio della gioventù, sanno qual è la propria Leggenda Personale. In quel periodo della vita tutto è chiaro, tutto è possibile, e gli uomini non hanno paura di sognare e di desiderare tutto quello che vorrebbero veder fare nella vita. Ma poi, a mano a mano che il tempo passa, una misteriosa forza comincia a tentare di dimostrare come sia impossibile realizzare la Leggenda Personale. […] Sono le forze che sembrano negative, ma che in realtà ti insegnano a realizzare la tua Leggenda Personale. Preparano il tuo spirito e la tua volontà”.
Come possiamo riappropriarci del nostro sogno allora? È evidente che nelle situazioni importanti, quelle che scardinano un po’ le nostre sicurezze, l e prime sensazioni che percepiamo sono connesse alla sfera istintuale, quella che ci racconta del nostro istinto di conservazione, delle paure, delle vulnerabilità. Solo dopo possiamo portare l’energia in alto, cercando di coltivare sani pensieri e di essere lucidi. Ma soprattutto dovremmo cercare di non inquinare di paura i nostri sentimenti, perchè rischiamo di attenuare il volume e l’importanza delle cose belle e buone. Il timore di non essere amati ci rende estremamente fragili e ci induce a stare sulla difensiva.
Occorre che abbiamo il coraggio di mantenere aperte tutte le possibilità, di concentrarti su di noi, poichè la relazione che instauriamo col prossimo è la conseguenza del nostro essere autentici e vitali o di trasferire la nostra energia di rinuncia. Spesso facciamo un passo indietro o stiamo all’angolo per sensibilità, ma l’eccesso di discrezione all’altro arriva come chiusura, non come delicatezza. È nostra responsabilità saper dosare il dare-avere e soprattutto riconoscere e valorizzare le nostre risorse.
Prima tra tutte il cuore, centro del nostro essere, pompa propulsiva del nostro sangue, metafora di coraggio, parola che etimologicamente ci fa riflettere proprio sulla necessità di mantenerlo aperto. Donne e uomini di cuore, se vogliamo vivere, dobbiamo accettare il rischio! La vita è fatta di paure e di opportunità. Se scegliamo di assecondare la paura, dimentichiamo di cogliere possibili opportunità, poichè per vivere bisogna saper rischiare. È il rischio relativo di assecondare se stessi e di essere felici. Se non proviamo, non costruiamo, non otteniamo. Non tentiamo di evitare la sofferenza o l’abbandono. Fanno parte del vivere come la gioia e la passione. Ascoltiamo invece il valore effettivo dei nostri desideri e convinciamoci a trasformarli in intenzione
Comments (8)
Loredana Spro e Giorgio Caizzi
Gennaio 16, 2015 at 23:53Grazie Zuleika. Penso che stamperò questo articolo per portarlo sempre con me per rileggerlo quando la paura di vivere si avvicina al mio sentire. Grazie di cuore. Loredana
Zuleika Fusco
Gennaio 17, 2015 at 9:48carissima, l’augurio per tutti noi che ci ispiri sempre Fiducia nel sentire e nella vita. grazie
marina
Gennaio 17, 2015 at 8:43Sei sempre strepitosa !!!un sogno .ma che realizzo assolutamente. Grazie. MARINA
Zuleika Fusco
Gennaio 17, 2015 at 9:47grazie di cuore a te, Marina 🙂 continuiamo a camminare col cuore aperto! un abbraccio
Antonio Florindi
Gennaio 17, 2015 at 22:10rubo un post alla mia ex. È una poesia di Pablo Neruda.
Se saprai starmi vicino,
e potremo essere diversi,
se il sole illuminerà entrambi
senza che le nostre ombre si sovrappongano,
se riusciremo ad essere “noi” in mezzo al mondo
e insieme al mondo, piangere, ridere, vivere.
Se ogni giorno sarà scoprire quello che siamo
e non il ricordo di come eravamo,
se sapremo darci l’un l’altro
senza sapere chi sarà il primo e chi l’ultimo
se il tuo corpo canterà con il mio perché insieme è gioia…
Allora sarà amore
e non sarà stato vano aspettarsi tanto.
Pablo Neruda
Zuleika Fusco
Gennaio 18, 2015 at 19:37grazie, Antonio. si può solo restare incantati 🙂
Graziella
Marzo 2, 2015 at 14:41Grazie Zuleika, davvero bella.
Lascio andare la paura, i dubbi, pensieri negativi.
Devo avere fiducia e aprire il mio cuore all amore♥
Zuleika Fusco
Marzo 5, 2015 at 9:35cara Graziella, tanta buona energia e una carezza al tuo cuore!