I giorni, abbiamo detto, sono quelli dal 5 all’8 novembre e la città è Pescara. Il Festival è quello delle letterature dell’Adriatico. E ci sono 150 ore appuntamenti in programma. L’edizione è la numero tredici. Poi ci sono i like sulla pagina Facebook, i 100 incontri e le 114 ore di eventi dell’anno scorso, quando sono stati autografati mille libri e tremila ne sono stati donati in progetti sociali. E i 14mila spettatori del 2014. E ancora, i posti del Festival che sono Casa D’Annunzio, l’Auditorium Petruzzi, il Circolo Aternino e altri, sempre a Pescara «contagiati positivamente dalla passione per la cultura e la letteratura» come spiegano gli organizzatori.
E i nomi di quest’anno come Michele Serra, Walter Veltroni, Corrado Augias, Morgan, passando per Monica Maggioni, Gianrico Carofiglio, Achille Bonito Oliva, Stefano Benni, Oscar Farinetti, Paola Mastrocola, Saturnino, Fabio Geda, Luca Bianchini e Mariangela Gualtieri.
Insomma, una potenza di fuoco importante. Ma non è (solo) quella che fa amare il Festival, che trasforma la città per alcuni giorni ma che oramai ha anche il suo pre e post, una sorta di onda lunga di parole, scritti, poesie, musica che, appena finita un’edizione continua a propagarsi come una buona vibrazione.
Il Festival delle Letterature dell’Adriatico è quella cosa che produce file ordinate di formichine con un libro sotto braccio, che riempie le sale (e lo fa davvero, non per dire) e che fa incontrare persone e scoprire cose.
Perché è un’imponente macchina organizzativa e perché c’è il cuore dei volontari. Una gran bella cosa, insomma, che di anno in anno unisce ispirazione, qualità e determinazione.
E però il «#FLA non può essere raccontato solo a parole. Il #FLA è da vivere» come aggiungono ancora gli organizzatori. E allora ci vediamo a Pescara, intanto, dal 5 all’8 novembre. E poi anche prima e anche dopo.
Qui, intanto, il programma.