COSCIENZA E CONSAPEVOLEZZA

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Cari entronauti,

è proprio quando la vita ci mette alla prova con situazioni dolorose che  verifichiamo l’importanza e la concretezza del nostro lavoro interiore. Quando affrontiamo la sofferenza, per istinto di conservazione, riportiamo l’attenzione su di noi e viviamo in stretto contatto con le nostre emozioni. Poi cominciamo a riflettere e ci attiviamo per trovare nuove strategie. Spesso in questi momenti cambiamo pelle. Avviene in noi una trasformazione.

Non c’è realtà più concreta di quella interiore e non esiste altro rimedio che porre se stessi al centro per diventare coscienti della propria esistenza. In effetti ciò costituisce  il primo passo verso la consapevolezza. Sebbene una cultura dominante ci abbia insegnato che centrare la propria attenzione su di sé sia scorretto, non c’è egoismo nel considerare se stessi, ma la necessità di comprendere che tutti sono parte di un Tutto e che solo se conosciamo davvero come funzioniamo, possiamo sperare di comprendere l’altro nelle sue vulnerabilità e risorse. La comprensione è un atteggiamento caritatevole e disinteressato, ma perchè sia autentica, dobbiamo innanzitutto esercitarla nei nostri confronti.

Come faremmo infatti ad accettare i limiti, ad accogliere l’altro, a integrare le diversità, a essere generosi, se prima non passassimo dal crocevia delle nostre emozioni e delle nostre piccole fragilità quotidiane? Solo la capacità di leggerci, ci agevola nel trovare la strada nel mondo, e solo il sentimento di essere tutto e niente può aiutarci a dire di sì di fonte alle mille opportunità che il dolore ci offre quando sappiamo trasformarlo.

Quando davvero abbiamo conosciuto e apprezzato anche i lati bui della vita, sappiamo onorare le gioie e i doni semplici del quotidiano, sappiamo spogliarci della scontentezza per far posto alla serenità e cerchiamo di vivere nel rispetto di ogni situazione, perchè ognuna rappresenta dieci insegnamenti, dieci perle da incastonare nella corona della coscienza, affinchè lentamente diventi consapevolezza.  Il più grande atto di coscienza è saper essere lucidi, quando la mente razionale vorrebbe farci credere che siamo di fronte ad un vicolo cieco, il più grande atto di consapevolezza è saper sorridere anche nei momenti di dolore

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